La complessità delle procedure di acquisto realizzate tramite MePA crea molta confusione e gli Enti Pubblici sono portati naturalmente a credere che quello che il portale Consip consente di fare sia corretto e legittimo, ma non è così. Vi mostriamo i 3 errori più frequenti che un Ente Pubblico dovrebbe evitare.
Il MePA ha subito 2 grossi stravolgimenti recentemente, che hanno impattato in particolare sulla esecuzione delle procedure di acquisto da parte della PA.
A febbraio 2018 Consip pubblica la nuova versione del portale acquistinretepa, da imparare ad utilizzare dall'oggi al domani, in cui cambiano i percorsi per accedere alle funzionalità di acquisto e alla ricerca delle Categorie, cambiano le modalità con le quali cercare offerte nel catalogo, e si introducono nuove "aree merceologiche" trasversali che prima non esistevano.
A maggio 2022 sono stati ripubblicati i bandi MePA con una rivoluzione della organizzazione merceologica delle Categorie, che hanno cambiato spesso nome e contenuto.
Un utente della PA che aveva faticosamente ottenuto le competenze tecniche e normative necessarie all'utilizzo del portale Consip, ha trovato di fronte un nuovo portale con cui interfacciarsi, con nuove regole e nuove procedure informatiche.
Con queste premesse e con l'aggiunta che Consip non effettua controlli sulle procedure di acquisto eseguite dagli Enti Pubblici, consentendo tecnicamente di fare qualsiasi cosa (anche un affidamento diretto da 100.000.000 €), è quasi naturale che gli utenti della PA possano commettere alcuni errori nell'utilizzo di un portale di così grande complessità.
Inoltre, durante le esercitazioni MePA tecniche e giuridiche fatte dai nostri professionisti, abbiamo percepito spesso dagli utenti della PA la comprensibile aspettativa che, siccome è il portale di Consip, qualunque funzionalità sia sempre legittimo utilizzarla.
Al contrario, gli Enti Pubblici sono gli unici responsabili della correttezza delle procedure eseguite tramite il MePA, del rispetto del Codice degli Appalti e delle regole specifiche del MePA.
A nostro giudizio gli errori più frequenti sono dovuti proprio ad una troppa fiducia nel portale da parte dell'utente, vediamo quali sono.
1) Credere che i fornitori e gli articoli di catalogo siano sempre controllati da Consip. Le imprese si abilitano al MePA sulla base di autodichiarazioni che Consip verifica solo a campione, pertanto la verifica e la comprova dei requisiti dei fornitori che stipulano un contratto su MePA, spetta ad ogni singola PA acquirente e allo stesso modo la verifica della congruità tecnica ed economica di ogni articolo presente nel Catalogo sul quale si intende inviare un Ordine Diretto.
2) Pensare che il Catalogo sia tutto. La funzionalità "cerca nel portale" (che fino a poco tempo fa era accompagnato dalla scritta "tutto ciò che cerchi è qui") è ingannevole. La ricerca è solo nel catalogo, non in tutto il MePA! Ad esempio ci sono Categorie di servizi che non prevedono un catalogo, ma che sono comunque acquistabili dagli Enti Pubblici!
3) Sbagliare Categoria MePA di una gara. Sbagliare Categoria di una RdO equivale a rivolgersi ad una platea di fornitori non abilitati a vendere i beni, servizi o lavori richiesti, eseguendo una procedura illegittima e impugnabile. L'errore spesso deriva dal voler partire per la creazione di una RdO da un articolo di catalogo anziché dalla Categoria, ma il fornitore potrebbe aver inserito l'articolo in una Categoria sbagliata.
E' bene sempre, al contrario, partire dalla corretta Categoria per il lancio di una RdO, e controllare nel Capitolato Tecnico allegato che sia ricompreso il codice CPV della specifica merceologia dell'appalto.
Comments