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E' ora che nasca la comunità del MePA

I problemi del MePA sono sempre gli stessi e le giustificazioni di Consip anche. Gli utenti potrebbero contribuire molto per migliorare la qualità del catalogo e di tutte le funzionalità del MePA, come avviene in ogni altro sito di e-commerce. Il futuro secondo i nostri professionisti è in una comunità degli utenti MePA.


Gli storici problemi del Catalogo MePA


Le Imprese e gli Enti Pubblici che utilizzano il MePA affrontano quotidianamente delle criticità che ci sono da sempre.

Una delle più evidenti è l'impossibilità di confrontare efficacemente tra loro articoli di catalogo, che risparmierebbe tempo ed aumenterebbe l'efficacia delle indagini di mercato, sia per gli Enti Pubblici che per le Imprese. Lo strumento ci sarebbe, anche se è marcato Microsoft, cioè esportando in un file Excel gli articoli, ordinati per prezzo, con il dettaglio di tutte le caratteristiche dei prodotti.

Il problema vero è il contenuto: il catalogo non è controllato da Consip, e ogni fornitore può tecnicamente inserire articoli per qualunque bene o servizio, qualunque prezzo (anche 0,00 €), in una qualunque categoria dove è abilitato.


Le imprese "furbe": solo la comunità può scovarle


Vi assicuro che ci sono imprese, più "furbacchione", che hanno ben capito il meccanismo del catalogo MePA, e che gli articoli che la PA sta cercando sono visualizzati in ordine di prezzo. Hanno fatto subito l'equazione: minor prezzo = maggiore visibilità.

Risultato?

Perché non mettere un cavetto a 0,4 € nella categoria della fornitura dei server? Perché non mettere un notebook a 0,01 €? Così ho maggiore visibilità. Tanto Consip le lascia lì, e se ricevo un Ordine da una PA posso rifiutarlo.


Comportamenti di questo tipo, uniti alla poca intuitività delle regole del MePA anche per le Imprese oneste, hanno portato alla formazione di un catalogo MePA dalle grandi potenzialità di contenuto e confronto, ma pieno di articoli-immondizia che ne rovinano l'usabilità.


Ecco, dopo che il MePA ha assicurato la tracciabilità e la registrazione di tutte le operazioni, è ora che si inizi a fare uso di questi preziosi dati con meccanismi di controllo.

Le offerte di catalogo sono oltre 10 milioni e Consip non riesce a controllarle tutte?


Benissimo, si dia più potere alla comunità degli utenti MePA!


Votazione da 0 a 5 stelle sui fornitori e le PA? forse troppo. Basterebbero strumenti per segnalare errori e illegittimità.


Ci sono diversi esperti di e-procurement pubblico che sostengono che un meccanismo di gratificazione (es. da 0 a 5 stelle) dei fornitori e delle PA, dato che non è esplicitamente vietato nel Codice degli Appalti, sia realmente possibile. Gli Enti Pubblici acquirenti non potrebbero comunque utilizzarlo come criterio di selezione delle Imprese, ma sia le PA sia le Imprese sarebbero spinti a comportarsi al meglio, perché ne avrebbero un ritorno di immagine.

Consip ha scelto la via più conservativa, ma una cosa che non è vietata, si può fare nel rispetto delle norme esistenti, considerando anche che tutti i maggiori siti di e-commerce hanno una comunità attiva che migliora la qualità dei cataloghi.

Nota per i giuristi: il meccanismo di gratificazione non avrebbe nulla a che fare con il meccanismo di "rating" previsto dal Codice, che nel MePA difficilmente sarebbe applicabile


Tuttavia, lo scopo di questo articolo non è dare il coraggio che Consip forse non ha mai avuto, con un meccanismo di gratificazione a punteggio che sarebbe veramente rivoluzionario, ma è suggerire almeno l'introduzione di semplici strumenti per gli utenti, che con un clic possano segnalare anomalie e comportamenti scorretti dei fornitori.

Consip potrebbe verificare su quei casi e agire nel rispetto delle proprie competenze, come quella di poter eliminare le offerte di catalogo che non rispettano le regole MePA, i Capitolati Tecnici o il Patto d'Integrità.

Già facendo questo, la qualità e la potenzialità del Catalogo MePA inizierebbe a percepirsi.


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